Vittoria all’accampamento per la Palestina!

I comunisti rivoluzionari del Circolo Ghinaglia di Sinistra Classe Rivoluzione salutano la splendida notizia dell’occupazione del Cortile Volta da parte degli studenti in lotta dell’Università di Pavia. Questa occupazione fa parte del movimento internazionale di occupazione dei campus e degli atenei in solidarietà con il popolo palestinese, una meravigliosa ondata di protesta avviata dagli studenti statunitensi e poi allargatasi a Paesi di diversi continenti.

Invitiamo a sostenere questa occupazione andando al Cortile Volta (si può raggiungere da Strada Nuova) a conoscere l’accampamento e, se possibile, a piantare altre tende. Saremo sempre presenti anche noi e potrete chiederci informazioni. Possono partecipare tutti i giovani e i lavoratori di Pavia e della sua provincia che non vogliono stare a guardare con le mani in mano mentre Israele massacra il popolo di Gaza e della Cisgiordania.

L’occupazione è stata preparata da tre assemblee, molti volantinaggi, un corteo interno e una conferenza pubblica. Crediamo che questo sia il metodo corretto: le occupazioni non si improvvisano, sono un atto politico radicale che va meticolosamente pianificato. Non ricordiamo negli ultimi anni a Pavia un’occupazione meglio concepita e programmata di questa; sarà ora importante tenere alto il livello perché l’occupazione incontrerà ogni genere di difficoltà, come sempre avviene alle lotte che minacciano di mettere in discussione l’assetto di questa società e perciò spaventano la classe dominante.

Noi facciamo parte della Tendenza Marxista Internazionale, che proprio quest’anno ha deliberato di lanciare l’Internazionale Comunista Rivoluzionaria: un’organizzazione unica di decine di partiti e gruppi marxisti che porta avanti le stesse idee in tutti i Paesi in cui opera. In Italia andremo a costituire il Partito Comunista Rivoluzionario.

Dappertutto, inclusi i primi campus che si sono mobilitati in America, i nostri militanti partecipano al movimento per la Palestina nelle università sollevando alcune rivendicazioni che reputiamo centrali:

  • Né un proiettile né un centesimo per la macchina da guerra israeliana: recidere tutti i legami finanziari con Israele, nell’industria come nella ricerca
  • Il controllo sulle università, sulla grande industria, sul sistema finanziario, deve essere preso in mano dai lavoratori e dagli studenti: apriamo i libri contabili, espropriamo i gangli vitali dell’economia
  • Per la sollevazione delle masse (Intifada) in tutto il Medio Oriente
  • Per una federazione socialista in Palestina e in tutto il Medio Oriente, che rispetti i diritti di tutti i popoli: nel capitalismo non c’è pace possibile

Anche a Pavia siamo orgogliosi di aver da subito preso parte al movimento lottando perché si sviluppasse nella direzione più efficace. Essere organizzati come un partito politico per noi non significa pensare a conquistare posti alle elezioni, significa costruire una struttura che rappresenti la memoria storica del movimento operaio e giovanile, e quindi permetta di distillare gli insegnamenti di due secoli e più di lotta di classe. Nel Manifesto, Marx ed Engels scrivono: «I comunisti sdegnano di nascondere le loro opinioni e le loro intenzioni»; perciò portiamo il nostro materiale e presentiamo le nostre idee nel movimento. E anche: «i comunisti appoggiano dappertutto ogni movimento rivoluzionario diretto contro le situazioni sociali e politiche attuali. Entro tutti questi movimenti essi mettono in rilievo, come problema fondamentale del movimento, il problema della proprietà, qualsiasi forma, più o meno sviluppata, esso possa avere assunto». Siamo quelli che nel movimento collegano la questione del genocidio dei palestinesi, del colonialismo israeliano, dell’appoggio a Israele dato dalle maggiori potenze imperialiste inclusa l’Italia, alla questione della proprietà privata, cioè al capitalismo.

Dal punto di vista dei metodi che possono portarci più vicini alla vittoria, avanziamo alcune proposte che crediamo racchiudano il meglio dell’esperienza dei movimenti di lotta:

  • La mobilitazione deve essere guidata da un’assemblea democratica, convocata frequentemente, dove le varie opzioni si possano confrontare per far progredire il movimento. Crediamo che queste assemblee debbano prendere decisioni a maggioranza dopo una esauriente discussione che permetta di esprimere tutte le posizioni. Questo ci sembra sia già l’orientamento dell’accampamento di Pavia, e ne siamo felici.
  • Bisogna dividersi le responsabilità, assegnando a commissioni specifiche i vari compiti quotidiani dell’accampamento, e rendendo ogni commissione responsabile di fronte all’assemblea, che ha sempre l’ultima parola e può revocare i responsabili. Non crediamo ai movimenti che si vantano di essere senza leader e poi invece hanno dei capetti occulti: meglio votare e nominare qualcuno per i vari compiti, con degli incarichi chiari.
  • Non possiamo vincere se l’occupazione diventa un recinto in cui rinchiuderci. L’accampamento deve essere la base da cui ci si espande; per questo bisogna inviare delegazioni e missioni di propaganda nelle scuole, in altre università, nei posti di lavoro, nelle piazze, in altri luoghi dove si lotta. Le occupazioni devono coordinarsi con assemblee di delegati eletti democraticamente, stendere rivendicazioni comuni ecc. Su questo continueremo a dare il buon esempio, come abbiamo già fatto quando alcuni compagni del Circolo Ghinaglia sono andati a raccogliere adesioni alla lotta per la Palestina presso i magazzini Amazon di Castel San Giovanni, raccogliendo l’interesse di molti lavoratori e lavoratrici.
  • Dobbiamo coinvolgere persone nuove, che sono d’accordo con noi sui punti centrali ma non hanno mai fatto militanza o attivismo. Per farlo ci vuole apertura, comunicazione, chiarezza di linguaggio, serietà e capacità di chiarire dettagliatamente i punti politici dirimenti. Non bastano gli slogan (che comunque sono importanti), serve anche un certo studio e un approfondimento costante, che è poi quello che facciamo ogni settimana nel nostro Circolo.
  • La migliore difesa dagli attacchi dello Stato, delle autorità accademiche e dei sionisti è la mobilitazione e la solidarietà di massa. Se cento studenti accampati hanno l’appoggio attivo di migliaia di altri giovani e lavoratori, provocazioni e repressione si ritorceranno come boomerang contro chi le fa. Detto questo, è anche necessario avere una certa disciplina, anche per proteggere i manifestanti più fragili come gli studenti extracomunitari che corrono maggiori rischi legali. Perciò siamo sempre favorevole alla formazione di un servizio d’ordine, democraticamente subordinato all’assemblea, che protegga l’accampamento dagli attacchi e dal caos, eviti che si cada nelle provocazioni o che azioni individuali sconsiderate possano danneggiare l’intero movimento.
  • L’occupazione è appena iniziata, ma bisogna già porsi il problema di come proseguirà e di come eventualmente potrà finire. Noi crediamo che si debba provare con tutte le nostre forze a far sviluppare l’occupazione nella direzione di un allargamento all’intera società: sono i lavoratori che fanno funzionare tutta la società nel capitalismo, eppure non sono loro a decidere; se però i lavoratori si ribellano, possono per esempio bloccare la produzione e il trasporto di armi, interrompere l’appoggio che l’Italia dà a Israele, rovesciare questo governo reazionario e filoisraeliano. L’esperienza ci dice che per scongiurare questo esito i nostri nemici metteranno in campo sia il bastone (la repressione, le botte, le denunce) che la carota. La carota sono le false promesse, le tattiche di temporeggiamento, gli inviti a far deragliare il movimento sui binari del riformismo, cioè di accontentarsi di minuscole concessioni di facciata, smontare le tende e restare fregati. Non possiamo permetterlo!

Se sei d’accordo con queste idee, ci sono due cose che devi fare: occupa e organizzati con noi.
Contattaci subito per sapere come puoi dare una mano.

Per approfondire:
https://rivoluzione.red/category/analisi-e-attualita/giovani-in-lotta/
https://www.marxist.com/middle-east.htm

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *