25 Aprile 2022 a Pavia

25 Aprile 2022 per la pace e contro il fascismo

Il corteo del 25 Aprile 2022 a Pavia è stato molto partecipato. Ci ha colpito la folta presenza di giovani e di molte “facce nuove”, indice che sull’antifascismo in questa città l’attenzione resta alta e il lavoro di lunga lena fatto dai gruppi della Rete Antifascista incluso il nostro Circolo Ghinaglia è stato efficace. Noi abbiamo partecipato dietro il nostro striscione dentro il più ampio spezzone della Rete.

Il tema predominante tra i manifestanti, negli slogan, negli interventi al megafono e nella stessa orazione ufficiale è stato naturalmente quello della pace. Nonostante settimane di polemiche strumentali sui mass media, nel corteo predominava la nostra posizione: contraria alla guerra e al riarmo, contraria all’escalation della guerra interimperialista, fermamente opposta all’invasione russa. La striminzita delegazione del PD, del tutto assenti invece gli altri partiti governativi, ha mostrato un fallimento del tentativo di trasformare oggi in una giornata di propaganda interventista, guerrafondaia e pro NATO.

In piazza del Carmine ci sono stati diversi interventi degli studenti dell’UdS e di Fridays For Future; abbiamo voluto anche noi lì ricordare Ferruccio Ghinaglia e i temi dell’attualità, ribadendo il nostro NO alla guerra, al riarmo e ai sacrifici che la classe dominante vuole imporre ai lavoratori e ai giovani.

In piazza Italia il corteo ha raggiunto il palco dei discorsi ufficiali. L’ipocrita intervento del sindaco leghista è stato fischiato dall’inizio alla fine; non si capisce del resto a che titolo parli di antifascismo e di pace un esponente di un partito razzista e xenofobo, fino a ieri pappa e ciccia con Putin e oggi parte del governo del riarmo che ha alzato al 2% del PIL le spese militari.

Silenzio, attenzione e applausi scroscianti invece per l’oratrice ufficiale, imposta dall’ANPI cittadina, la Prof. Elisa Signori, direttrice dell’Istituto Pavese di Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Ricordiamo che Elisa Signori come tutta la famiglia Rocchelli ha aderito alla manifestazione «Né con Putin né con la NATO» che abbiamo promosso alcune settimane fa contro la guerra, il riarmo e l’escalation. Il suo discorso è stato incentrato sulla Resistenza come anelito di pace e come movimento non solo militare e di liberazione nazionale ma di trasformazione sociale e civile; i paragoni con la situazione in Russia e in Ucraina, come è giusto, sono stati inseriti in un ragionamento ponderato, sfuggendo alle semplificazioni ottuse e propagandistiche cui ci hanno abituato i mass media nelle ultime settimane; la Resistenza partigiana italiana infatti non può essere ridotta alla “cacciata dello straniero” e portava con sé un progetto politico, anzi, una serie di progetti politici anche parzialmente in contrasto tra loro. Chiaramente, dal nostro punto di vista ciò che rende la guerriglia partigiana più interessante è il suo intreccio con la lotta di classe. Condividiamo anche l’analogia che è stata fatta tra la censura dell’informazione di guerra in epoca fascista e la cappa opprimente calata dal regime di Putin sulla società russa, dove è addirittura proibito chiamare guerra la guerra in corso: i nostri compagni in Russia, che si oppongono all’invasione imperialista, hanno già fatto le spese di queste misure autoritarie.

Dopo il corteo, la Rete Antifascista si è trovata per un’enorme grigliata presso Radio Aut, un momento conviviale che è stata un’altra manifestazione della vitalità dell’antifascismo rosso a Pavia.

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