Striscione di protesta all'asilo Casali

L’infanzia non si appalta

Un improvvido annuncio da parte dell’assessore Cantoni della giunta di destra di Pavia ha suscitato preoccupazione e proteste in molte famiglie di Pavia. La petizione #linfanzianonsiappalta lanciata dalla Consulta dei Genitori di Pavia, che invitiamo a firmare, recita:

L’assessore Cantoni del Comune di Pavia in occasione della Consulta delle scuole Materne dei Nidi comunali del 30 novembre 2020, ci parla sinteticamente del progetto sperimentale, chiamato “Polo esternalizzato” in partenza per l’anno 2021-22, che coinvolgerà 2 delle 15 scuole comunali tra materne e nidi e che porterà la sostituzione del personale comunale con quello proveniente da cooperativa privata. 

Come genitori siamo preoccupati, allarmati e in parte confusi rispetto alle poche informazioni recepite e ci figuriamo uno scenario in cui due scuole verranno chiuse (si parla di un nido e una materna) o trasformate da pubbliche a private o verosimilmente a gestione mista.

La petizione ha in pochi giorni superato le duemila firme, a cui si sono aggiunti gli striscioni appesi su tutti gli asili nido e le scuole materne comunali della città. La destra ha cercato di mettere in campo delle contromisure per indebolire la protesta, non riuscendoci. I genitori hanno lanciato una manifestazione di piazza per giovedì 17 dicembre alle 18, in piazza Vittoria. Parteciperemo e invitiamo tutti a farlo.

Abbiamo scritto alcune note per commentare gli sviluppi della mobilitazione.

1. L’assessore Cantoni non ce la conta giusta! Ha fatto un video sprezzante e offensivo dove, oltre a insultare le famiglie preoccupate per il destino di asili comunali e scuole materne comunali, sostiene che tutta la protesta contro l’esternalizzazione/privatizzazione sia basata su bufale. Fa il furbo ma tra le righe il suo piano è chiaro visto che afferma che la situazione attuale è insostenibile. Evidentemente il piano di coinvolgimento dei privati, quale che sia il meccanismo esatto del periodo di transizione, è concepito con lo scopo di “alleggerire” l’impegno comunale verso i bambini.

2. Hanno fatto benissimo i genitori che stanno organizzando la protesta #linfanzianonsiappalta a non farsi fregare dalla giunta Fracassi. Dopo l’incontro con l’assessore, la delegazione della consulta dei genitori ha ribadito la sua contrarietà al progetto e ha lanciato la manifestazione di domani, a cui sarà importante partecipare. 2200 firme alla petizione online ci dicono che le manovre diversive dei politicanti di destra non hanno fatto breccia.

3. Come mai il PD non sta partecipando alla protesta? In buona sostanza, perché è d’accordo col progetto. Quel partito ha sempre difeso l’idea di “percorsi integrati”, “partnership pubblico-privato”, “principio di sussidiarietà”, “coinvolgimento del privato sociale” ecc. Forse anche per il PD le scuole comunali rappresentano solo una voce di costo nel bilancio? Cosa avrebbero fatto se fossero loro al governo della città? Non sono nostri alleati in questa battaglia e se interverranno lo faranno per seminare ulteriore confusione.

4. Bisogna scendere in piazza, raccogliere firme per strada e in generale portare la protesta anche nel mondo offline, come si è già fatto con gli striscioni fuori da asili e scuole. Noi ci siamo e ci mettiamo a disposizione di questa lotta, sempre seguendo le indicazioni del comitato promotore della campagna. Stiamo aprendo una sede vicino all’asilo Ada Negri in via dei Mille, che è una delle realtà a rischio chiusura, e se serve possiamo usare la sede come uno dei punti di riferimento per i borghigiani che vogliono difendere il futuro del Negri.

5. Auspichiamo che i sindacati delle lavoratrici degli asili e delle scuole prendano una posizione chiara e decisa e diano maggiore forza a questa protesta, che mette a rischio le condizioni di lavoro di chi opera con l’infanzia. Quanto avvenuto in queste ore con la “cooperativa sociale” che gestiva il caporalato e il lavoro nero nel servizio ambulanze di Pavia ci ricorda che il privato sociale è spessissimo il cavallo di Troia per portare sfruttamento e insicurezza nei posti di lavoro che svolgono un servizio pubblico. Invitiamo il sindacato a rompere gli indugi e ad adoperarsi per unire la lotta delle mamme e dei papà a quella delle lavoratrici e dei lavoratori delle scuole comunali. È l’unico modo per difendere la collettività.

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